Professione disciplinata dalla Legge 14/01/2013 n.4



Registriamo con viva soddisfazione la pronuncia, tanto attesa, delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione In materia di “danni punitivi” – Cassazione Civile, Sez. U. num. 16601 anno 2017.

Com’è noto, la giurisprudenza delle Corti di merito non ha mai manifestato una particolare attenzione a questo profilo risarcitorio, ritenendolo poco coerente, se non addirittura estraneo al nostro sistema giuridico.

Rarissime, infatti, sono le pronunce che ne hanno timidamente affermato la legittimità, in applicazione alla norma di cui all’art. 96 co.3° c.p.c.. Ora le Sezioni Unite “hanno lanciato il cuore oltre |’ostacolo”, ed affermato il seguente e nuovo principio di diritto:

Nel vigente ordinamento, alla responsabilità civile non è assegnato solo il compito di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha subito la lesione, poiché sono interne al sistema la funzione di deterrenza e quella sanzionatoria del responsabile civile.

Non è quindi ontologicamente incompatibile con l’ordinamento italiano l’istituto di origine statunitense dei risarcimenti punitivi. Il riconoscimento di una sentenza straniera che contenga una pronuncia di tal genere deve però corrispondere alla condizione che essa sia stata resa nell’ordinamento straniero su basi normative che garantiscano la tipicità delle ipotesi di condanna, la prevedibilità della stessa ed i limiti quantitativi, dovendosi avere riguardo, in sede di delibazione, unicamente agli effetti dell’atto straniero e alla loro compatibilità con l’ordine pubblico.

Una vera e propria rivoluzione copernicana! (Sentenza integrale sul sito wvvw.aneis.it)

Dr. Giovanni Polato

Presidente ANEIS